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Verbicaro => Politica Verbicarese => Discussione aperta da: peppe82 - Marzo 23, 2009, 02:55:26 am



Titolo: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: peppe82 - Marzo 23, 2009, 02:55:26 am
Scusate se a volte ho eagerato e' fatto dei nomi indirettamente,ma se rischio qualcosa o ho sbagliato sono pronto a pagarne le conseguenze,ma 1cosa vorrei dire ho letto quello SLOGAN "SE VUOI LA PACE LAVORA X LA GIUSTIZIA",ma cosa e' la GIUSTIZIA e come fare  x ottenerla?Ma come fare xlavorarci,chi te la puo' garantire,e xrisolvere fatti a livello giudiziaro come si deve FARE?Chi puo' dirmi come fare?Ma esiste la giustizia?Non credo!!!Ma se e' 1episodio accaduto esattamente giorno piu',giorno meno anche 5anni fa' si puo' risolvere ancora?  Bisogna andare da 1GIUDICE?.nn voglio rimpiangere il passato ma voglio davvero GIUSTIZIA ma legalmente questa volta,nn nascondento e tenendosi tutto dentro x nn fare torti a nessuno,l'importante e' la VERITA'.
Volevo dire 1cosa a ROSSI il candidato anche di persona se vuole,che se ha ancora bisogno di qualcuno che gli lavori mi faccio avanti ma fammi 1contratto se hai il coraggio.Io dico queste cose xche' nn ho piu' peli nella lingua e nn ho piu' niente da perdere............!!!!!!!!!!!!!!


Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: miricano - Marzo 23, 2009, 10:24:57 am
non intendere la giustizia solo in quel senso, peppe . Ci sono milioni di persone nel mondo che subiscono la guerra, che muoiono di fame,di sete e per malattie a volte anche banali, che vengono maltrattate, sfruttate. E questo succede perchè il mondo è pieno di ingiustizie. le persone di cui sopra non vogliono il denaro, ma solo che vengano rispettati i diritti fondamentali della persona. i primi ingiusti siamo noi, che ci lamentiamo per delle cazzate, ce la prendiamo per delle piccolezze, poi ci sono i potenti che hanno la forza di commettere delle violazioni senza che nessuno possa fare nulla perchè hanno il potere di nascondere gli atti.
da qualche anno a questa parte mi sono avvicinato a queste forme di ingiustizie grazie ad Emergency, un'associazione che stimo e ammiro più di ogni altra. L'altra sera hanno mandato in onda su Rai News24 un film: "Domani torno a casa", nel quale si parlava di 2 storie parallele. La prima raccontava la storia delle vittime delle mine antiuomo(la maggior parte bambini, che se le portano a casa, ci giocano e poi, ahinoi, gli scoppiano tra le mani), nella seconda invece si parlava di un ragazzo malato di cuore, la cui famiglia non aveva il denaro per sostenere i costi dell'operazione. Bene, Emergency è andata incontro ad entrambe le vittime,curandole gratis.
Fosse stato 10 anni fa neanche mi sarei preoccupato di sintonizzarmi sul canale. L'altra sera avrei potuto guardare Roma-Juve, ma ne sono sbattuto della partita.
Forse sono stato un pò troppo confusionario nell'esprimere i concetti.Spero di essermi spiegato abbastanza.

p.s.: vi invito a visitare www.emergency.it (http://www.emergency.it)


Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: miricano - Marzo 23, 2009, 04:30:23 pm
Citazione
XMIRICANO
Ciao Giuseppe,grazie xavermi illuminato,sui problemi che ci sono nel mondo,infatti, l'ho visto in TV e ho visto anche che se si vuole partecipare devi inviare 1messaggio,ma se nn puoi permettertelo nn sei partecipe o cosa?Io volevo dirti che e' vero i nostri problemi o ingiustinzie nn sono niente in confronto a questo,ma infatti io o fatto passare anche 5anni,x nn rovinare nessuno anche avendo tante armi a disposizone,ma x ritornare indietro c'e' sempre 1 motivo!!!E mi che sono PAZZO!!!!!Penso che la nostra dignita' sia la cosa piu' importante,poi viene il resto.Pensare prima di tutto a se' stessi e' sempre la miglior cosa credo.
XAMBRA
Si Ambra,io ho capito,che nn ti riferivi al fatto del PARCO COMUNALE,mai io nn giudico nessuno xche' di persona nn le ho visto,solo quando l'ho fatto io e anche con altri ma in maniera piu' lieve e che a volte continuo a farlo,ma quando capita xo' "abbastanza ramente".Io cerco di uscire abbastanza spesso dall'argomento,ma sono pronto a pagarne le conseguenze,come gia' detto.
Mi sarei aspettato qualche risposta da certe gente di 1certa importanza ma tanto il tempo c'e',io so' aspettare.........!!!!!!!!!!!!
peppe mi sono permesso di spostare qui il tuo messaggio... e comunque non volevo assolutamente illuminarti, volevo solo spiegarti il senso della parola "giustizia" nella mia firma ;)


Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: Pytu - Marzo 23, 2009, 06:14:22 pm
Bravo miricano, anch'io seguo molto emergency e non sapevo che ance tu la conoscevi. Be se tocchiamo sto tasto c'è molto da dire e personalmente avrei malto da raccontare. Cmq. peppe hai fatto bene ad aprire un'altra discussione almeno qui si puo' discutere un po su tutto, e ricorda peppe82 le ingiustizie ci saranno sempre, come la mafia nessuno potra' distrugerla. Anche se mi dispiace contraddire la bonanima del giudice Falcone che disse che la mafia è un concetto umano, e che tutti i concetti umani hanno un inizio e una fine, be secondo me non finirà mai xkè ci sono sempre i scagnozzi che non amano lavorare ma che piacciono i soldi facili, anche se sanno che il prezzo da pagare e la galera.
 

 Un saluto a tutti Pytu


Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: miricano - Marzo 24, 2009, 10:00:11 am
Citazione
PEPPE SCRIVE:X PYTU
Volevo risponderti sul fatto della MAFIA e' vero che questo concetto e' pauroso e a volte sembra invincibile,ma delle lotte fatte in passato tipo i nostri genitori,sono servite almeno ad arginare o quantomeno a far capire cos'e',altrimenti forse noi GIOVANI avremmo vissuto anche in minima parte le loro lotte e sacrifici,si sa' i veri tempi duri quali sono stati!!!Ora noi viviamo 1realta' abbastanza diversa e xfortuna molti di noi GIOVANI abbiamo 1istruzone e lezioni di vita in piu'.Ma cmq anche ora si sta' vivendo 1realta' difficile ma xtutti e ovunque e secondo me a volte le altre cose che sono cmq importanti passano inosservate,ma l'importante e' andare avanti e cercare di vivere come abbiamo sempre saputo fare,nulla e' facile ma tutto e' possibile soprattutto se hai le QUALITA',poi chi ti fa' dei torti e nn ha la coscinza pulita sapranno loro come vivere,ognuno giustamente va' xla sua strada che a volte puo' anche sembrare diversa da come te la immagini ma l'importante e' restare con i piedi xterra!!!!Nella vita non esiste 1sola cosa e' basta,oppure 1volta ottenuta 1cosa che ti va' bene a te ti dimentichi di TUTTI,ma nemmeno la gente se ne dovrebbe approfittare ti tali personi o pretendere chissache',ricordiamoci che siamo tutti umani e che quasi tutti vorremmo anche cose che qualcun'altro ha!!!L'INVIDIA anche ha 1valore secondo me!!!!
A volte e' molto fastidiosa meglio guardarsi bene le spalle o la salute"SCHIENA", MANI "DITO" e il resto........
!!!!!!!!!!!!!!!


Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: miricano - Marzo 26, 2009, 10:49:29 am
gli ultimi consigli di Berlusconi ai licenziati: "TROVATEVI QUALCOSA DA FARE" (Fonte: www.repubblica.it).

io che non sono un licenziato, qualcosa da fare l'ho trovata lo stesso: ho preso la macchina, mi sono fatto i miei 800 km e sono salito a Bologna a fare il pittore (e non me vergogno perchè imparo a fare qualcosa). ma io l'ho potuto fare perchè ho due zii che si sono sistemati in città.
cosa intende il presidente con il suo consiglio? andare a rubare o cosa?



Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: fenice - Marzo 28, 2009, 11:53:44 pm
gli ultimi consigli di Berlusconi ai licenziati: "TROVATEVI QUALCOSA DA FARE" (Fonte: www.repubblica.it).

io che non sono un licenziato, qualcosa da fare l'ho trovata lo stesso: ho preso la macchina, mi sono fatto i miei 800 km e sono salito a Bologna a fare il pittore (e non me vergogno perchè imparo a fare qualcosa). ma io l'ho potuto fare perchè ho due zii che si sono sistemati in città.
cosa intende il presidente con il suo consiglio? andare a rubare o cosa?


io penso che Berlusconi intendeva dire che :la maggior parte dei licenziati,oppure cassa integrati non approfittino dell'occasione per non lavorare, visto che stanno a casa,anche se  forzati. perchè sicuramente la maggior parte dei cassa integrati preferiscono prendere il 70 o80% dello stipendio senza rimboccarsi le maniche.cioè preferiscono prendere poki soldi ma non cambiare lavoro , e si lamentano!!!!!!!!!! ciao. Scusate ma è come la penso io. 


Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: miricano - Marzo 29, 2009, 07:01:28 am
gli ultimi consigli di Berlusconi ai licenziati: "TROVATEVI QUALCOSA DA FARE" (Fonte: www.repubblica.it).

io che non sono un licenziato, qualcosa da fare l'ho trovata lo stesso: ho preso la macchina, mi sono fatto i miei 800 km e sono salito a Bologna a fare il pittore (e non me vergogno perchè imparo a fare qualcosa). ma io l'ho potuto fare perchè ho due zii che si sono sistemati in città.
cosa intende il presidente con il suo consiglio? andare a rubare o cosa?


io penso che Berlusconi intendeva dire che :la maggior parte dei licenziati,oppure cassa integrati non approfittino dell'occasione per non lavorare, visto che stanno a casa,anche se  forzati. perchè sicuramente la maggior parte dei cassa integrati preferiscono prendere il 70 o80% dello stipendio senza rimboccarsi le maniche.cioè preferiscono prendere poki soldi ma non cambiare lavoro , e si lamentano!!!!!!!!!! ciao. Scusate ma è come la penso io. 
condivisibile la tua interpretazione, però non è la prima volta che se ne esce con affermazioni del genere,fatte con una certa ironia. ;)


Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: fenice - Marzo 29, 2009, 09:58:12 pm
X FENICE
Ciao Fenice anche se nn so' chi sei ti rispondo!!Io sono Silvestri Giuseppe,volevo dirti che io sono stato licenziato abbastanza volte ed ora guarda 1po' sono 1disoccupato e sto' a casa e mi faccio campare dai miei,ma nonostante tutto nn mi sento 1nullita',nel mio piccolo di esperienze buone o cattive,in futuro e in tempi migliori e con 1eta' piu' matura visto che ho 27 anni da compiere,andro' xla mia strada.Ma mi sono accorto che anche da casa se vuoi puoi in modo diverso ma provare a lavorare,come ad  esempio ampliare conoscenze di altra nazionalita' e fare tante altre BELLE cose e ci passo il tempo.......!!!!
Tu hai la tua vita giustamente e nn ti giudico,ance xche ti nascondi!!!!!!!!
Ciao buona Pasqua!!!!!
Caro peppe82  penso che esperienza ne ho più io di te visto che ho 41 anni. io non acetterei mai che i miei genitori mi campassero come dici te,io mi sono rimbocato le maniche e sono andato al trove ha farmi una vita.  Bé non mi va di discutere. comunque io non mi nascondo mi chiamo Farace Carmine. A proposito qui in Valle lavoro c'è nè se vuoi venire!!!!!!!! senò ho ragione io, ciao e buona Pasqua anche a te


Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: Jack Vitello - Marzo 30, 2009, 02:13:58 am
Non penso sia una questione da portare nel personale...

penso che quì la riflessione si debbo concentrare sulle parole del premier! Può un capo del governo liquidare i tanti problemi economici di uno stato con una uscita di questo genere??
Ovvio che ognuno debba darsi da fare...ma riflettiamo un po', pensate che la la colpa di questa crisi sia di chi lavora nelle fabbriche e che adesso ci rimette il posto, oppure pensate che questa situazione sia solo una bellissima creatura dei tanti economisti sciacalli che con le loro operazioni di mercato hanno messo in ginocchio intere economie?? Secondo voi chi dovrebbe darsi da fare, il lavoratore in cassa integrazione e l'abile economista??



Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: miricano - Marzo 30, 2009, 01:20:12 pm
ho aperto questa discussione affinchè la politica serva a farci riflettere su temi molto delicati, non per attaccarci l'uno con l'altro.


Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: Jack Vitello - Marzo 30, 2009, 05:11:54 pm
Ciao Peppe82, credo ci sia modo di vedersi a Verbicaro durante le prossime vacanze.

Vorrei rispondere a Rosita:

credo che il punto di questa discussione sia sfuggito anche a te, nn si tratta di conoscere o meno l'Italia e/o il mondo...si tratta di capire la causa di questo periodo negativo per il lavoro e l'economia in generale, in seguito discutere di quelle che secondo noi sono le soluzioni.

Fidati, non credo che da questa situazione si possa uscire solo facendo rimboccare le maniche agli operai. Il vittimismo penso sia altra cosa...a volte il meridionale tende a nascondersi dietro i propri limiti e questo è vero, ma ti invito a fare un giro sulla ss106 o al limite va bene anche la ss18, in quel caso non credo che la colpa si ne' del vittimismo "sudista" ne' delle maniche non rimboccate...è una sbagliata gestione dei fondi, cosa che purtroppo non riguarda il cittadino medio, ma il cittadino "eletto"!




Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: ambra - Aprile 01, 2009, 11:28:29 am
Ciao a tutti,ultimamente si leggono solo belle notizie(in senso ironico),ve ne cito una "i fonti del sud usati per le quote latte"IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA. Vi invito a riflettere su tutto ciò,siamo sempre noi a pagare????????????????? Svegliatevi tutti e smettetela di credere a tutto quello che ci viene riportato dalle tv.....Svegliatevi e ribellatevi a tutto ciò.......


Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: ninconanco59 - Aprile 01, 2009, 07:18:23 pm
come al solito...........e poi dicono che noi del sud sperperiamo i soldi publici.ma se non ce li fanno neanche arrivare nel sud che gia se li sono pappati per aggiustare i danni che si fanno al nord.
come puo crescere il sud?????


Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: ninconanco59 - Aprile 02, 2009, 08:57:59 pm
aolo GRANZOTTO
Anche il Risorgimento andrebbe rivisitato
tratto da: Il Giornale, 20.08.2003.

La pagina più nera della storia d'Italia e ancora coperta dal segreto militare a distanza di 140 anni dagli avvenimenti. Nonostante il Risorgimento stia lentamente subendo un processo di rivisitazione in chiave neoborbonica, grazie all'impegno di alcuni storici coraggiosi, che lavorano in contrasto all'ortodossia accademica, a Roma, presso lo Stato Maggiore dell'Esercito, si conservano, inaccessibili agli studiosi, 150.000 pagine che contengono la verità sull'insurrezione meridionale contro i piemontesi. Quel controverso periodo capziosamente definito brigantaggio.
I documenti che potrebbero finalmente fare luce sulla distruzione di interi paesi, sulla deportazione dei suoi abitanti e sulla fucilazione di migliaia di meridionali subiscono ancora «Il complesso La Marmora», dal nome del generale che diresse per anni la repressione nel Mezzogiorno, prima di divenire capo del governo.
Achille Della Ragione, Napoli


Lei fa bene a prendersela, caro Della Ragione, ma badi che gli archivi non potrebbero altro che confermare quello che già si sa, si sapeva e si è sempre taciuto. Non la «rivisitazione», ma la «visitazione» storica sull'annessione del Regno delle Due Sicilie (che non è necessariamente filoborbonica: lo diventa per contrasto alle menzogne antiborboniche della storiografia risorgimentalmente corretta) può contare su una buona mole di documenti, di relazioni, di diari e perfino di materiale fotografico. A proposito sappia, caro Della Ragione, che presto uscirà in abbinato al Giornale una collana di libri (La biblioteca storica del Giornale) su vicende e personaggi di quel periodo. Cominciando con colui che fu all'origine di molte nostre avventure e disavventure: Napoleone. Certo, quello è un dente che ancora duole. Ancora si fa fatica non dico ad ammettere, ma solo a sospettare che i Savoia avallarono una guerra di conquista coloniale accompagnata da brutalità, soprusi ed efferatezze. Si preferisce continuare a credere che il Regno sia stato «liberato» e i sudditi dei Borbone volontariamente, entusiasticamente, si siano gettati nelle braccia dei piemontesi salvatori (salvo naturalmente pochi delinquenti, i «briganti», giustappunto). Sui Mille, su Garibaldi, sullo scappellamento (mai verificatosi) di Teano gli storici si dilungano, compiaciuti. Ma delle cannonate dell'esercito piemontese, cioè di un esercito che invase il Regno senza aver dichiarato guerra, zitti e mosca. Qualche riga su Gaeta che l'eroe Cialdini seppe da par suo costringere alla resa e che Persano, anticipando la vergogna di Lissa, cercò di espugnare dal mare, ma dovette filarsela -ovvero ritirarsi, ovvero fuggire- inseguito dai pernacchi che la guarnigione gli indirizzava dagli spalti. Per il resto, silenzio, anche su Civitella del Tronto, capitolata solo il 20 marzo del 1862. Finita, a viva forza, nel dimenticatoio Civitella s'è presa però una bella rivincita: la fortezza è infatti diventata meta di centinaia di migliaia di turisti desiderosi di toccar con mano, se così si può dire, la storia patria. Un successo che a qualcuno fa venire il mal di fegato, al Comune di Torino, per esempio.
Deve sapere, caro Della Ragione, che un paio di mesi fa i civitellesi si sono rispettosamente rivolti al sindaco Chiamparino per chiedere fossero loro restituite tre bocche da fuoco che i gloriosi piemontesi, una volta occupata Civitella, si portarono via quale trofei di guerra. Si tratta di due colubrine del Seicento e una bombarda, detta «la scornata», del 1741, particolarmente cara ai civitellesi perché, oltre a sparar palle sui piemontesi del generale Ferdinando Pinelli, le sparò anche sui soldati di Napoleone (gli stessi ai quali i «patrioti» giacobini napoletani, le Fonseche Pimentel eccetera, aprirono le porte non prima d'aver steso i tappeti rossi). Insomma, Civitella del Tronto cittadina tosta, è. E rivoleva i suoi cannoni. Ma la Torino sabauda glieli ha negati, consentendo solo un prestito della durata di un anno. Dopo di che dovranno tornare dove giacciono (probabilmente assieme ad altri trofei di guerra, come le teste mozze dei «briganti» chiuse in vasi pieni di formalina) da quasi centocinquant'anni: negli scantinati di qualche civico deposito torinese. Io sono uomo d'ordine e mai ho istigato alla sovversione. Ma invito i civitellesi a non restituire quei cannoni. Se li tengano. E se c'è da difenderli dai birri piemontesi; sappiano che mi offro volontario, pronto a salire sulle mura e a battagliare, ovviamente con le stesse armi che i lazzari di Gaeta opposero al grande ammiraglio Persano


Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: ninconanco59 - Aprile 05, 2009, 08:50:08 pm
Secondo le stime di alcuni giornali stranieri che si affidavano alle informazioni "ufficiali" del nuovo Regno d'Italia, dal settembre del 1860 all'agosto del 1861 vi furono nell'ex Regno delle Due Sicilie 8.964 fucilati, 10.604 feriti, 6.112 prigionieri, 64 sacerdoti, 22 frati, 60 ragazzi e 50 donne uccisi, 13.529 arrestati, 918 case incendiate e sei paesi dati a fuoco, 3.000 famiglie perquisite, 12 chiese saccheggiate, 1.428 comuni sollevati; poiché ufficiali c'è da considerare che come tali queste cifre furono sicuramente sottostimate dal ministero della guerra, nonostante si riferissero ad un solo anno.

I problemi che avevano originato il brigantaggio e che, in gran parte, risalivano alla responsabilità del governo borbonico, restavano però irrisolti e, in seguito, per molti abitanti del Sud l'unica speranza di sopravvivenza fu legata all'emigrazione. Lo squilibrio strutturale tra nord e sud d'Italia verrà affrontato in modo più organico dalla classe dirigente italiana e prese avvio il dibattito sulla questione meridionale, nei termini sociali ed economici in cui la conosciamo ancora oggi.


Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: ninconanco59 - Aprile 05, 2009, 08:53:40 pm
ecco come venivano trattati dai militari piemontesi i ribelli meridionali che si opponevano ai piemontsi
Fucilazione di Vincenzo Petruzziello
Montefalcione, 1861.



Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: Jack Vitello - Aprile 06, 2009, 02:20:08 pm
Perdonami Ninconanco, te lo chiedo con molta umiltà: ma perchè ti ostini a pubblicare stralci della storia del brigantaggio (peraltro presenti già su Wikipedia) in un forum che topic ha "Politica, realtà. Parliamone"??

 Sarebbe giusto che tu ti creassi una sezione apposita in cui pubblicare (quindi discutere) quello che ritieni opportuno, oppure, se ritieni che l'argomento che tu esponi possa avere dei nessi con lo stato attuale della politica, quindi con l'argomento di discussione quì trattato, ti prego di illustrare meglio questi parallelismi poichè io non riesco a coglierli.

Tutto questo da parte mia, ovviamente senza alcun fare polemico.

A presto


Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: ninconanco59 - Aprile 06, 2009, 09:36:01 pm
vedi jack se oggi nel meridione si sta male e la gente e costretta a fare la valigia ed emigrare rifiutandosi di sottostare alle condizioni di politicanti e mafiosetti della politica ed economica del sud e colpa di quel periodo che tutti anno cercato di nascondere ponendo addirittura il segreto di stato su tutto quello che e stato fatto in quegli anni,se non si prende coscienza non si potra risolvere niente nel meridione.
ecco perche ogni tanto publico qualche pagina che riguarda il periodo del brigantaggio


Titolo: Re: politica e realtà. parliamone...
Inserito da: ninconanco59 - Novembre 28, 2010, 09:04:56 am
di  Michele Loglisci e Francesco Schiraldi *

Il processo di verità storica che da tempo sta squarciando il muro di oblìo eretto a difesa di una mistificata interpretazione delle vicende unitarie e post unitarie della nostra nazione, ha trovato nuovo e solidissimo impulso per merito di una pubblicazione scientifica edita da un’istituzione dall’indiscussa affidabilità quale la Banca d’Italia. Se fino ad oggi si è potuto confutare, su basi storiografiche peraltro tutte da verificare, quanto asserito da chi, carte alla mano, mira a dimostrare come il presunto processo unitario si sia risolto nei fatti in una feroce e avvilente colonizzazione del Mezzogiorno, oggi scende in campo la Banca d’Italia, con il suo indiscusso prestigio, a sancire, sulla base di incontestabili analisi e dati statistici, la verità di fatti troppo a lungo vergognosamente manipolati.

            Ebbene, a contraddire definitivamente un’ideologia mistificatrice della realtà di episodi che hanno costretto il Mezzogiorno ad una immeritata situazione d’inferiorità, irrompono con l’autorevolezza  che gli deriva dalla reputazione di studiosi il Prof. Stefano Fenoaltea, docente di Economia Applicata all’Università di Tor Vergata (Roma), insieme al collega Carlo Ciccarelli, Dottore di Ricerca in Teoria economica ed Istituzioni nella stessa Università.

            Nel loro accuratissimo saggio, il cui alto valore scientifico ha meritato per i due economisti l’onore della pubblicazione da parte della Banca d’Italia, gli studiosi dell’Università di Tor Vergata hanno non solo reso manifesto, potremmo dire, ma bensì confermato come all’origine dell’attuale sottosviluppo del Sud ci sia una bugiarda unificazione nazionale. Sin dalle prime pagine del loro lavoro di ricerca, apparso peraltro solo in lingua inglese nei “Quaderni di Storia Economica di Bankitalia”, n. 4, luglio 2010 (domanda: perché non in italiano e con adeguato resoconto pubblico?), Stefano Fenoaltea e Carlo Ciccarelli affermano così esplicitamente: “L’arretratezza industriale del Sud, evidente già all’inizio della prima guerra mondiale non è un’eredità dell’Italia pre-unitaria» (Through the Magnifying Glass: Provincial Aspects of industrial Growth in Post-Unification Italy, pag.22).

            A scrupoloso fondamento del loro studio, corredato da minuziose tabelle statistiche, gli economisti di Tor Vergata prendono in esame i censimenti ufficiali del neonato Stato italiano, precisamente negli anni 1871, 1881, 1901 e 1911. La disponibilità di una notevole massa di dati nazionali e regionali ha offerto l’opportunità a Fenoaltea e Ciccarelli di comprendere a fondo, come sostanzia loro ricerca,  lo sviluppo dell’Italia nei primi decenni dopo l’unificazione. Orbene, il meticoloso lavoro eseguito aggiunge, ai dati già disponibili, un’analisi dei dati disaggregati relativi alla produzione industriale in 69 province tra il 1871 e il 1911, determinando gli studiosi a svelare che: «Il loro esame disaggregato rafforza le principali ipotesi revisioniste suggerite dai dati regionali». Più eloquente di così…e, si sottolinea ancora, qui sono i numeri che parlano esplicitamente!

            La tabelle pubblicate da Fenoaltea e Ciccarelli mostrano che nel 1871 il tasso di industrializzazione del Piemonte era del l’1.13%, quello della Lombardia 1.37%, quello della Liguria 1.48%. Da evidenziare come, a questo punto, fossero già trascorsi dieci anni di smantellamento dell’apparato industriale dell’ex Regno delle Due Sicilie, con il ridimensionamento di importanti stabilimenti come le officine metallurgiche di Pietrarsa, a Portici (Napoli) (oltre 1000 addetti prima dell’unificazione ridotti a 100 nel 1875), nonché quelle di Mongiana in Calabria (950 addetti nel 1850 ridotti a poche decine di guardiani nel 1873): ebbene, nonostante l’opera devastatrice dei presunti liberatori scesi dal Settentrione, l’indice di industrializzazione della Campania era ancora dello 1.01%, con Napoli, nel dato provinciale, all’1.44% e quindi più di Torino che era solo all’1.41%.

L’indice di industrializzazione della Sicilia era allo 0.98%, quindi agli stessi livelli del Veneto che era al 0.99%, la Puglia era allo 0.78% con la provincia di Foggia allo 0.82%: molto più di province lombarde come Sondrio, allo 0.56%, e vicinissima ai livelli di industrializzazione dell’Emilia, lo 0.85%. La Calabria era allo 0.69%, con la provincia di Catanzaro allo 0.78% e perciò allo stesso livello di Reggio Emilia e più di Piacenza, che era allo 0.76%, ma anche di Ferrara allo 0.74%.

            Il tasso di industrializzazione della Basilicata era allo 0.67%, un indice che per quanto a prima vista basso era comunque più alto di aree liguri come Porto Maurizio che era allo 0.61%. L’Abruzzo era invece allo 0.58%, con L’Aquila a 0.63%.

            Detto questo, appare drammatico come, quarant’anni dopo, nel 1911, l’indice di industrializzazione del Piemonte fosse salito all’1.30% mentre quello della Campania era sceso a 0.93%, con Napoli all’1.32%. La Lombardia era arrivata all’1.67%, la Liguria all’1.62%, mentre la Sicilia era crollata allo 0.65%, la Puglia allo 0.62%, la Calabria allo 0.58%, la Basilicata allo 0.51%.

            Questo resoconto piuttosto tragico ma fondato su incontrovertibili riscontri scientifici, perché i numeri si possono occultare ma se resi noti non possono certamente ingannare, rende chiaro come la Banca d’Italia, pubblicando il qualificato studio di Stefano Fenoaltea e Carlo Ciccarelli, abbia certificato ufficialmente con la sua autorevolezza come l’arretratezza industriale del Sud non sia un’eredità dell’Italia pre-unitaria ma bensì un sottosviluppo voluto da una unificazione nazionale strumentalizzata in modo scellerato ai danni del Mezzogiorno.